Secondo Emanuela Mora, docente dell'Università Cattolica, ci sono buoni elementi per parlare di un cambiamento stabile. "La sostenibilità è un nuovo terreno di incontro tra domanda e offerta - spiega - e il consumatore è giunto ad una sorta di saturazione semiotica in seguito al proliferare di marchi che promettevano giovinezza, successo e perfezione: oggi non c'è più spazio disponibile per accogliere marchi che offrono questi valori. Il consumatore è alla ricerca di altro."
Oggi i consumatori sono sempre più sofisticati e allenati a scegliere, hanno più dimestichezza con il Web 2.0, utilizzano il blog ed il forum per reperire informazioni e per socializzare. Sono più aperti verso gli altri, nutrono interesse per chi li circonda.
La scommessa sul futuro della moda etica è che intorno ad essa vengano coinvolti gli interessi economici dei grandi attori lungo la piramide, soprattutto quelli della fascia media del mercato.
Perchè questo accada è però necessario uscire dalla logica pauperistica del "compro perchè fa' bene" ed entrare in quella estetica, ovvero del "compro perchè è bello". Insomma, perchè si realizzi un cambiamento stabile sarà fondamentale conciliare il fatto estetico con il fatto etico.
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