Il 17 ottobre a Roma si terrà un evento istituzionale: ecco la prima tappa del viaggio che la
cultura delle Fibre Filippine fa verso il sistema moda italiano. Il 18-20 ottobre un'Expo di tre giorni permetterà di raccontare le performance di queste fibre innovative ed eco-sostenibili.
Il
progetto
L’EuropeanNetwork of Filipino Diaspora (associazione europea non-profit costituita
nel 2012 allo scopo di garantire ai 170mila filippini migranti in Italia il
mantenimento di un legame forte con la propria nazione e di sostenerli nella
completa integrazione) si è fatta promotrice dell’importante progetto “FibreFilippine (Piña, Abaca e Banana) Go to Rome”.
Si
tratta del primo evento organizzato nella Capitale al fine di presentare queste
pregiatissime fibre naturali e completamente eco-sostenibili - patrimonio
agricolo e vero tesoro delle Filippine - agli operatori italiani del settore
moda, invitandoli a lavorare insieme alle aziende e ai designer filippini per
esplorare e valutare nuove e interessanti opportunità di business.
E per
dare ancora più autorità al progetto è stata costituita una task force fatta di
istituzioni filippine ed esperti tessili a livello internazionale, che è già al
lavoro per sviluppare un piano strategico di business.
Sfilata & mostra
Il progetto, fortemente
voluto da Mrs Marie Luarca-Reyes, moglie dell’Ambasciatore filippino in Italia,
Virgilio Reyes, in collaborazione con Fiber Industry Development Authority
(FIDA), Gruppo Aggiunto di Roma Capitale e con l’Ambasciata delle Filippine a
Roma, si sviluppa in due momenti.
Il primo vedrà, la sera del
17 ottobre, sei designers filippini celebri in patria impegnati a presentare in
passerella collezioni realizzate con fibre di Piña, Abaca e Banana presso il
Circolo Ufficiali della Marina. La sfilata sarà l’occasione per osservare da
vicino l’utilizzo creativo e artistico a cui si prestano le fibre eco-friendly
di cui le Filippine vanno fiere, anima di creazioni d’alta moda e di prȇt à
porter firmate da Anthony Cruz Legarda, Dita Sandico-Ong, Renee Salud, Patis
Tesoro, Jaki Peñalosa e Twinkle Ferraren.
A seguire, dal 18 al 20
ottobre, nella location dell’Aranciera di San Sisto, si terrà un’Expo di tre
giorni per permettere agli addetti ai lavori del fashion system italiano, ai
buyers delle boutique più prestigiose (come, per esempio, Gucci, Ferragamo, che
hanno aderito con entusiasmo e curiosità all’evento), agli atelier di moda
sposa, ma anche a designers, studenti di moda ed esponenti della scena
culturale filippina, di approfondire la conoscenza e le sorprendenti
performance e destinazioni d’uso di Piña, Abaca e Banana, adatte perfino alla
realizzazione di accessori, borse, biancheria per la casa, fazzoletti,
centrini, tovaglie e ad altri usi industriali. Diciotto aziende esporranno i
loro tessuti e le loro creazioni.
Le fibre green protagoniste
La fibra di Banana è ottenuta dal tronco del banano che, dopo la
raccolta, viene tagliato per permettere la crescita di un nuovo casco: un
“rifiuto” che si trasforma in risorsa preziosa. Se ne ottiene una fibra
biodegradabile ed eco-compatibile, priva di effetti tossici per l'ambiente e
l'uomo.
La fibra di Piña, estratta dalle foglie dell’ananas, lucida e sottile
come la seta, è considerata la più delicata tra tutte le fibre vegetali,
perfetta per realizzare abiti eleganti e da cerimonia.
L’Abaca filippina, estratta dallo stelo della canapa di Manila, è la
fibra naturale più forte, tre volte più resistente del cotone. E’ ideale per
produrre cordami e può sostituire il legno per la fabbricazione della carta,
uso che potrebbe contribuire alla conservazione delle risorse forestali del
mondo intero.
Con
questo evento organizzato da C.L.A.S.S. inizia un viaggio nella cultura
filippina in Italia in una prospettiva eco-sostenibile.